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“MARTYRION SANCTA LUCIA”: uno sguardo tra cielo e terra in un mondo senza tempo.

Un tuffo nella vita delle prime comunità cristiane, nel magma misterioso della santità che passa spesso per l’atrocità del martirio; un viaggio verso la “redenzione” che ha cambiato l’esistenza di uomini e donne trasfigurandoli in esempi di virtù e di forza umana e spirituale. Giandomenico Sale, regista del cortometraggio “MARTYRION SANCTA LUCIA” alla sua prima questa sera presso il Cinema S. Antonio di Termoli, adopera la trasposizione temporale per rendere eterno quel messaggio di “salvezza” che supera i confini della cristianità e avanza su un terreno più umano, più popolare, dove la convinzione delle proprie idee e l’attaccamento radicale ai propri valori, supera anche il rischio di perdere la propria vita! E’ ciò che fece Lucia e prima di lei Agata, ma è anche ciò che, molto più umanamente, fanno ancora oggi centinaia di donne che subiscono umiliazioni e violenze per il solo fatto di voler rivendicare i propri diritti, i propri ideali, la realizzazione delle proprie aspettative!
Personalmente – al di là di ogni crisma e di ogni fideismo – ho inteso usare anche questa chiave di lettura, quella in cui figlie, madri, sorelle e mogli lottano quotidianamente, a volte fino alla morte, perché sia “salva o redenta” la loro dignità e il loro pensiero da ogni violenza e da ogni prevaricazione.
Certo, a mio modesto avviso, il cortometraggio non vive di sperimentazioni particolari o di novità radicali. Del resto credo che, rimanendo fedele all’agiografia cristiana, la scelta più tonica della regia sia stata proprio quella della trasposizione temporale, una visione di un martirio in chiave moderna o meglio una storia del passato sviscerata in un tempo indefinito, dove personaggi estrosi e sui generis si muovono in uno scenario bucolico un po’ triste e silenzioso. Il messaggio comunque arriva in modo netto e chiaro. Un plauso particolare va sicuramente a William Mussini per la fotografia e alle musiche eccezionali di Marco Werba, che hanno vibrato durante tutta la proiezione filmica.
La protagonista – Azzurra de Gregorio – ha lasciato parlare i suoi occhi, la sua espressività. Probabilmente Azzurra/Lucia, attraverso lo sguardo, ha inciso quel tempo “indefinito”, provando a dare identità e spessore ad una vita che, attraverso la sofferenza, sale i gradini di una consapevolezza e di una determinazione che sfida anche la morte! Il “duello” di parole con l’estroso giudice che condanna a morte le sue idee e il suo credo, è la prova concreta di come quell’impulso viscerale fa di questo antico personaggio una “pasionaria”, un’eroina senza tempo!
Ottima la cornice di pubblico presente in sala che ha apprezzato la pellicola e gli interventi successivi del cast.

(Liberato Russo)

MARTYRION-SANCTA LUCIA

COMING SOON 

ph. Massimo Di Nonno

MARTYRION – SANCTA LUCIA –

regia di Giandomenico Sale

con
Azzurra De Gregorio, Maurizio Modica, Giandomenico Sale, Maria Teresa Colarelli, Maria Emma Di Vito, Enrica Sciarretta, Vittoria Venditti, Antonio Sale.

Musiche di Marco Werba
Direttore della Fotografia William Mussini
Costumi Frankie Morello Milan

Trama
Lucia, cristiana dei primi secoli dopo Cristo, si reca in pellegrinaggio nella catacomba di Sant’Agata nella speranza di ottenere la guarigione della madre gravemente malata. Durante la veglia di preghiera, davanti l’altare, si addormenta. In sogno le viene rivelato che può salvare essa stessa la madre grazie alla sua santità senza l’intercessione di nessuno. Lucia decide così di consacrarsi totalmente al suo credo, spogliandosi di tutti i suoi beni e offrendo la sua verginità a Dio. Il culto cristiano è vietato dalle leggi romani e la giovane, pedinata dal suo spasimante durante la visita alla catacomba, viene denunciata al Prefetto romano Pascasio. Pascasio, che la processa in quanto cristiana, chiede a Lucia di rinnegare il suo Dio, al suo rifiuto il Prefetto inizia una serie di torture che culminano nel martirio finale. La figura di Lucia va oltre l’aspetto sacro in quanto rappresenta un personaggio fortemente carismatico e disposto a tutto per i propri ideali. L’orientamento alla contemporaneità, contribuisce a rendere questa figura una sorta di icona dei nostri giorni. Viene estrapolata dal suo contesto storico per fissarla in un tempo indefinito, caratterizzato dal contrasto tra la perfezione e la decadenza, contrasto che si riscontra sia nei personaggi che nei luoghi. La scelta di pochi dialoghi è volta ad orientare l’attenzione dello spettatore ai dettagli della scena: le espressioni del volto, i movimenti del corpo, gli oggetti, le iconografie. Tutti elementi che portano ad una fusione tra sacro e profano rendendo la protagonista unica nel suo genere.